Da tempo l’Università svolge attività di ricerca finalizzate alla ottimizzazione di metodi di analisi per la definizione della qualità e della genuinità del prodotto: metodi chimici innovativi ma anche sensoriali, per la valutazione merceologica della materia prima e della trasformazione in termini di connessioni con le variabili agronomico-tecnologiche ambientali e la qualità.
Ruolo all’interno del progetto
Per il settore olivicolo si sono prevalentemente trattate le tematiche inerenti la chimica dell’olio d’oliva, utilizzando tecniche analitiche adeguate (NMR, HPLC, GC-MS) sui composti antiossidanti (polifenoli e tocoferoli), proossidanti (metalli e clorofille), e su quelli responsabili dell’aroma, a latere della analisi della componente trigliceridica (acidi grassi) e dei contaminanti di processo (metalli pesanti, MClPD, GE).
Tale esperienza di caratterizzazione verrà applicata nel progetto INNOVAOLIO, in termini diretti e indiretti alle produzioni olearie ottenute da impianti olivicoli intensivi sperimentali del territorio, in collaborazione con i partners del progetto, focalizzando le misure su CV nazionali e non.